La befana coi bigodini

Pubblicato: gennaio 8, 2017 in Uncategorized

Con questo racconto nato per caso dal titolo”  la befana con i bigodini “riprendo a postare in questo mio piccolo spazio. 

La Befana con i bigodini

Il 2017 era iniziato un freddo incredibile, la temperatura era scesa a meno 5 gradi e lei non era più una ragazzina. L’anno precedente i dolori alle articolazioni si erano acuiti e durante l’estate era persino andata al mare per avere sollievo.
Ora, con questo freddo, i dolori stavano tornando, ma se non si presentava li avrebbe delusi tutti. E la cosa non le piaceva.
Così la sera del 5 Gennaio dopo essersi spalmata la pomata sulle spalle si era seduta al tavolo a leggere, ad una ad una, e con molta attenzione le letterine che i piccoli le avevano spedito.
Non aveva mai ricevuto così tante lettere, e che richieste! Lei era solo una befana e ormai un po’ vecchiotta! Non poteva essere informata di tutto! Già negli anni scorsi aveva avuto richieste di giocattoli ma erano per lo più bambole per le bambine e camioncini per i maschietti. Quest’anno avevano davvero esagerato con le richieste, uno di loro le aveva addirittura chiesto ” il maialotto che fa il botto”.
lei era una befana all’antica, non le piaceva riempire le case dei piccoli con giochi che non conosceva, era abituata a lasciare mandarini, caramelle e torroncini ma nello stesso tempo non voleva deluderli e così decise che avrebbe fatto di testa sua. Il giorno dell’Epifania, invece del solito lungo giro, si sarebbe presentata in piazza solo con un sacco di dolcetti e li avrebbe distribuiti ai bambini.
Preparò il suo sacco magico e prima di riempirlo si lavò i capelli e si mise i bigodini per essere presentabile. Poi si adagiò sulla sua sedia a dondolo davanti al camino per scaldarsi un po’ e asciugare i capelli. Ma…
Si svegliò di soprassalto al suono festoso delle campane. In chiesa, a quell’ora c’era il bacio a Gesù Bambino e subito dopo lei doveva consegnare i doni ai bambini! Le era rimasta solo mezz’ora per raggiungere la piazza, se avesse ritardato sarebbe stato un disastro e avrebbe trovato la piazza vuota!
Doveva fare in fretta, aveva ancora la scopa da preparare con il sellino magico… no, non ce l’avrebbe fatta… solo un miracolo l’avrebbe salvata!
Dimenticando i suoi dolori, riempì il sacco in un baleno, mise il sellino alla scopa e a tempo di record prese il volo.
Quando i bimbi, uscendo di chiesa, accompagnati dai genitori, arrivarono in piazza e videro la befana che atterrava, esultarono di gioia, molti vollero le foto con lei, altri la tempestarono di domande, le chiesero come faceva a volare e a cosa servisse il sellino. La befana felice sorrideva, rispondeva e distribuiva dolci a tutti i bimbi e nei loro occhi c’era gioia e aria di festa.
Nessuno rimproverò alla befana di non essere passata al supermercato ad acquistare le novità dell’anno, perché la novità l’avevano sotto gli occhi! Nessuno aveva mai visto una befana con i bigodini.

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Un saluto a tutti,  Lucia

Nel cuore dell’arcipelago dei Caraibi, la Martinica è un’isola francese, lo si vede e lo sente nel girarla, sembra proprio di essere Europa.

L’isola vi conquisterà con la sua grande varietà di paesaggi naturali,  foreste e giardini lussureggianti, cascate.

Anche qui troverete spiagge di sabbia bianca e parecchie distillerie di Rum.

 

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La vegetazione molto fitta arriva fino alla spiaggia

 

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E naturalmente palme gigantesche svettano versi il cielo

 

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Naturalmente vi potrete fermare in una delle tante distillerie per assaggiare il loro rum, particolare attenzione per il tipo agricole, ottenuto dalla canna da zucchero fresca anziché dalla melassa.

 

 

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Assaggio Rum

 

caraibi-martinica-balata-1Particolare interesse hanno i Giardini di Balatà con le favolose varietà di fiori e di uccelli.

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Fiore esotico

 

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Colibrì

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Col tempo favorevole si può assistere a tramonti eccezionali.

 

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Fort De France

Finisce qui questa terza carrellata…..  alla  prossima!  Altro porto, altra isola  🙂

Antigua è una delle isole più famose dei Caraibi e non a caso! Questo piccolo angolo di paradiso è di una bellezze storica e naturalistica ineguagliabile.

Antigua ha ben 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno, dalla sabbia fine e bianchissima, protette da una interminabile barriera corallina che frena le onde rendendo l’oceano splendido e calmo.

Ora passiamo alle foto!

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Quest’albero detto “uva di mare” offre un riparo confortevole dal sole cocente.

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Spiagge bianchissime, mare turchino ed un cielo sempre in movimento…

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Un tipico personaggio locale, venditore di cocco.

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Spiaggia di Jolly Beach (3 foto)

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Il porto di St John’s

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mercatino locale

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venditore di souvenir

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Passeggiando per St John’s

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Le ultime luci. Il sole tramonta sempre alle 18

E con queste vi lascio, vi raccomando non perdete le prossime, altro porto…. altre foto

ma sempre in posti favolosi.

Un abbraccio Lucia 🙂

Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso, (mica tanto improvviso e per lo più con 10 ore di volo… ma  non guardiamo troppo di fine)  eccolo qua…. Una settimana  ai  Caraibi in dicembre!

Posterò qualche foto, dividendole per giorno e luogo, cominciando da Virgin Gorda, la “Vergine Grassa” così chiamata da Cristoforo Colombo e situata nell’arcipelago delle Isole Vergini Britanniche, che si trovano  nella parte nord-orientale dei Caraibi.  Questo arcipelago è formato da circa 60 isole di cui solo 15 abitate. La popolazione di 17.000 abitanti è per 1/3 concentrata sull’isola di Tortola  dove si trova anche la capitale Roald Town.

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Trasferimento dalla nave ormeggiata a Tortola all’isola di Virgin Gorda in battello, su un mare blu intenso ed isole verdeggianti.

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 Arrivo su  Virgin Gorda, attracco in una piccola spiaggia  dove ci aspettano per il trasferimento alla spiaggia The Baths.

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Il tasferimento avviene con pulmini variopinti e dalle forme curiose, praticamente sono furgoni  modificati artigianalmente.

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La spiaggia The Baths, non è molto grande, ma particolare e caratterizzata da enormi sassi modellati dalla forza del mare

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Si può passare dalla spiaggia di  The Baths alla spiaggia di Devil’s Bay attraverso un percorso fra le rocce molto divertente.

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 La parte superiore della spiaggia è più sabbiosa.

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Ritorno alla nave al tramonto, un tipico tramonto caraibico dai colori infuocati.

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Ma la serata non è finita, il divertimento continua sulla nave.

Un saluto a tutti

P.S. non perdete le foto delle altre isole che pubblicherò prossimamente.

 

 

 

 

 

 

Auguri di Buon 2015

Pubblicato: gennaio 5, 2015 in Uncategorized

Dopo un’assenza di parecchio tempo, eccomi qui a pubblicare di nuovo .

C’è un proverbio che dice” Chi ben comincia è a metà dell’opera” e riprendere a pubblicare, dando la priorità alle immagini, dall’inizio dell’ anno, ha le premesse  per farlo per tutto l’anno.

A Como, durante le feste di Natale, la piazza del Duomo si trasforma in un caleidoscopio di colori. Quest’anno è stata aggiunta un’animazione facendo muovere stelle e fiocchi di neve sulle facciate delle case. Un vero spettacolo che merita di essere visto.
_DSC0353_DSC0361_DSC0370A_DSC0443_DSC0359_DSC0364buon anno

Un saluto … alla prossima, Lucia

Come promesso nel precedente post dopo il Grand Canyon Du Verdon

passo  a pubblicare le foto della lavanda di  Valensole

 

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Distese di Lavanda al tramonto

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La calma e la quiete in aperta campagna

 

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 Avvolta dai  girasoli

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Girasoli, Lucia e Lavanda

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E ora qualche foto del

Monastero di Prieurè de Salagon

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Monastero di Prieurè de Salagon

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Sempre il Monastero di Prieurè de Salagon

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Manosquè
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E di nuovo in aperta campagna


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Il grano e la contadinella

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Non perdetevi il prossimo post

nelle Falaises d’ocre de Roussillon

Lucia  ♥

Dopo tanto tempo ho sentito il bisogno di tornare a pubblicare e di raccontare i miei viaggetti. Chi fosse interessato può trarne uno spunto per visitare questi luoghi, ma…. non mi piace dilungarmi troppo perché le emozioni che si vivono sul posto sono meno reali, scrivendole, dopo essere tornati a casa.

Siamo partiti sabato 5  luglio e la prima sosta l’abbiamo fatta appena entrati in Francia a Briancon._DSC001blog Briancon

Abbiamo poi proseguito abbastanza spediti per arrivare a Castellane  nel primo pomeriggio, la seconda pausa l’abbiamo fatta qui, una simpatica cittadina prima di entrare nelle gole del Verdon.provence-002blog

  Castellane provence-010blogAngolo caratteristico di Castellane

Il campanile della chiesa  Di Saint Victor e il campanile di Notre Dame Du Roc.

Dopo aver mangiato un panino ci siamo introdotti nel Gran Canyon Du Verdon, 25 Km di gole e strapiombi.

provence-044sistChe pace

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Panorama Del Grand Canyon

provence-041blogSempre nel Grand Canyon, il fiume e uno costone di roccia verticale.

Con questa ultima foto vi saluto,  nel prossimo post pubblicherò le foto dei campi di lavanda.

Ciao

Racconto e foto

Pubblicato: Maggio 16, 2014 in Uncategorized
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Questo racconto è di Francesco Di Giovanni, mi disse che lo scrisse ispirandosi alla foto che vedrete sotto, lo pubblicò nel suo blog di Splinder forse nel 2007 o nel 2008. E’ un racconto molto delicato che fa riflettere…. mi dispiacerebbe perderlo ,ho pensato che per conservarlo meglio valesse la pena di pubblicarlo anche in questo blog.
Quella mattina Luisa si era svegliata molto presto, aveva fatto un brutto sogno: correva in una strada di campagna, una campagna non ben identificata, aveva delle stradine in terra battuta piene di polvere ed ai fianchi della stradina dove Lei correva c’erano dei campi di grano maturo pronti per essere mietuti, ed infatti quello che la faceva correre era un grosso marchingegno, Lei non poteva vederlo perché la nuvola di polvere che sollevava ne nascondeva le fattezze, ma doveva certamente essere una grossa mietitrebbia, Lei non lo sapeva e continuava a correre, ad un certo punto si apriva davanti a se un precipizio e Lei cadeva giù in una voragine che non finiva mai, terrorizzata dalla paura di schiantarsi al suolo cominciava ad agitare le braccia e con sorpresa, si accorgeva di poter volare, si volare come gli uccelli, poteva controllare la caduta , anzi sbattendo le braccia come fossero ali poteva dirigersi a destra o a sinistra, provava a sbatterle ancora più forte e riprendeva quota, risaliva la voragine, era sul campo di grano adesso, poteva vedere bene la mietitrebbia che era entrata nel campo e cominciava il suo lavoro, da un fianco usciva come un ruscello di grano biondo, come i suoi capelli che svolazzavano al vento, e si riversava in un altro mezzo che affiancava la trebbiatrice, era fantastico sotto di se aveva una sterminata pianura che alternava come una scacchiera quadri di terreno giallo dove erano mature le spighe di grano,altri quadri erano verdi, altri ancora scuri per il terreno appena arato. Adesso poteva volare anche senza battere le braccia, evidentemente era così in alto che un vortice di aria più calda la stava sollevando sempre più, in lontananza poteva vedere una massa più scura che si elevava dalla pianura, era una catena montuosa, decise di volare fino a raggiungerla però le cose sotto di se diventavano sempre più piccole, continuava a salire trascinata dal vortice, adesso poteva vedere sotto di sé le montagne ma non le distingueva più dalla pianura, andava sempre più in alto, ebbe paura, provò a virare verso terra ma non ci riusciva, ormai la terra la vedeva come una grossa sfera con gli orizzonti lontani. Oddio e se stava volando in cielo, se sfracellandosi al suolo era morta ed ora era solo un angioletto che volava verso il cielo, si sentiva come felice, in cielo forse avrebbe incontrato sua madre, che era morta qualche anno prima, questo pensiero la rendeva euforica, poterLa riabbracciare, risentire il caldo affetto di quelle braccia, l’odore inconfondibile che emana una madre al contatto dei suoi cuccioli. Quante volte aveva desiderato farlo e, adesso si stava realizzando tutto? E, se invece in cielo gli angioletti non possono abbracciare nessuno?, se il loro compito lassù e solo quello di far felici gli altri e di non pensare a se stessi? Cominciò ad aver paura ancora, le prese una grande tristezza, pensò a suo padre che era l’unica cosa che le era rimasta sulla terra, l’unico che la sera le poteva dare il bacio prima di addormentarsi, no non poteva essere morta, non poteva, non poteva, non poteva, cominciava a battere le braccia, batteva, batteva, batteva,……..ed è così che si era svegliata quella mattina, tutta sudata, seduta sul letto che agitava le braccia, impaurita, delusa, ma, man mano che si risvegliava, felice di essere ancora nel suo letto.

 

lucia e il grano

Il pretore ai David di Donatello

Pubblicato: aprile 25, 2014 in Uncategorized

Il pretore ai David di Donatello.

 

Evvai, ancora stento a crederci, in questo video ci sono anch’io